Si è spento all’età di 91 anni Luigi Berlinguer, giurista e politico italiano.
Un ministro appassionato di scuola, sempre aperto al dialogo – come lo ha definito Giuseppe Valditara, attuale Ministro dell’Istruzione – persona con una autentica passione per la scuola pubblica, un impegno che sempre poratato avanti con intelligenza e rigore.
Nato a Sassari nel 1932, cugino di Enrico Berlinguer, è stato docente all’Università degli Studi di Siena, Ministro della Pubblica Istruzione e dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Berlinguer ricoprì l’incarico durante il primo governo Prodi e poi con quello D’Alema, dal 1998 al 2000. Durante la legislatura 2009-2014 è stato poi deputato, senatore ed europarlamentare nelle file del Partito Democratico.
Berlinguer viene ricoradato come il ministro della parità scolastica quando sancì che scuole gestite dallo Stato e le scuole di Enti locali o del privato sociale appartenessero ad un unico sistema nazionale. Promosse nel 2000 una riforma della scuola che, tuttavia, ebbe vita breve: un nuovo percorso di studi dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado alla formazione post-diploma, all’educazione degli adulti, all’università. In pratica elementari e medie venivano accorpate e ridotte da 8 a 7 anni, le superiori divise in due bienni, il primo con molti insegnamenti comuni, il secondo più specifico e un anno finale con maturità a conclusione del percorso. L’obbligo scolastico era fissato a 15 anni, cioè al termine del secondo anno del ciclo secondario, e per chi non prosegue gli studi fino alla maturità era prevista formazione professionale. Oltre a riformare i cicli e l’istruzione superiore, Berlinguer cambiò l’esame di maturità e gettò le basi per la riforma dell’università con la ‘laurea a punti’ (3 anni la breve più 2 anni la magistrale), poi presentata nel 2000 dal successore Zecchino. Fu poi la ministra Letizia Moratti, nel governo Berlusconi nato nel 2001, ad abrogare queste riforme della scuola.
La notizia della morte di Luigi Berlinguer ha suscitato unanime cordoglio da parte delle istituzioni e della politica italiana. Su tutte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il suo “profondo cordoglio per la scomparsa di Luigi Berlinguer, uomo di grande cultura e politica, protagonista della vita pubblica italiana per molti anni”.